Cantiere Laboratorio a Lamezia: presentato “Sotto le Ali dell’Arcangelo” per i 15 anni dell’associazione
LAMEZIA TERME — Ha richiamato una sala gremita al Centro Congressi “Prunia” la presentazione, sabato 6 dicembre, del libro-rassegna Sotto le Ali dell’Arcangelo, che ripercorre i 15 anni di attività culturale di Cantiere Laboratorio. Oltre 200 pagine di documenti, interviste e riflessioni, ha sottolineato il presidente Vittorio Gigliotti, che «contengono non solo gli eventi associativi, ma anche molta politica estera, perché da essa capiamo quanto il nostro Paese sia a sovranità limitata» e «spunti di riflessione e linee guida per un’azione politica fuori dagli schemi attuali».
Ad aprire gli interventi è stato il giornalista Vittorio Nicola Rangeloni, collegato da Donetsk, che ha tracciato la vicenda del Donbass dal 2014 a oggi. Rangeloni, reporter dal fronte, ha offerto una ricostruzione stringata e critica del conflitto, definito non voluto dalla Federazione Russa, tema ampiamente documentato nella rassegna dell’associazione.
In collegamento da Lecce, Ettore Scaramuzzino, responsabile di Gioventù Controcorrente, ha messo al centro il tema dell’appartenenza: «Cantiere Laboratorio è riuscita negli anni a costruire una “comunità di destino” — ha detto — composta da uomini che, nel senso più profondo, si riconoscono dalla stessa parte della barricata. Chi cerca interessi personali o economici non troverà terreno fertile tra di noi».
Bruno Spatara, dirigente e coordinatore dell’associazione, ha ripercorso il proprio percorso umano e politico, riconoscendo a Cantiere Laboratorio un ruolo formativo: «Sotto l’insegna di San Michele Arcangelo ci votiamo alla difesa degli ideali di Dio, Patria e Famiglia contro la deriva amorale e decadente della società attuale». Spatara ha definito l’attività dell’associazione una «diplomazia popolare» controcorrente rispetto al mainstream.
Chiusura degli interventi con il Tenente Colonnello (ris.) delle Forze Speciali Fabio Filomeni, autore di diversi saggi tra cui Baghdad: ribellione di un Generale. Filomeni ha ricordato le denunce — già avanzate durante il servizio — sul problema dell’uranio impoverito e ha auspicato un cambiamento della classe politica, ritenuta sempre meno rappresentativa. Sul conflitto russo-ucraino ha citato sondaggi secondo cui «due italiani su tre dichiarano che la Russia ha ragione» e che «Putin non vuole né invadere né fare una guerra all’Europa».
Hanno poi preso la parola il vicepresidente Marco Cristiano, la prof.ssa Antonella Folino, il prof. Francesco Mastroianni, Matteo Mangone per Identità Tradizionale, il prof. Pasquale Leone e Antonio Umberto Colosimo, contribuendo al confronto su temi culturali, politici e internazionali che segnano il percorso dell’associazione.
La presentazione ha confermato la volontà di Cantiere Laboratorio di porsi come luogo di elaborazione e testimonianza di posizioni critiche rispetto al quadro politico e mediatico dominante, rilanciando a livello locale e nazionale il dibattito su sovranità, identità e impegno civico.

