CronacaTurismo

Crotone continuano i Controlli nell’ambito dell’Operazione “Mare e Laghi Sicuri 2025”

Proseguono i controlli da parte dei militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Crotone, lungo l’estesa costa di giurisdizione che va dal Comune di Crucoli al Comune di Sellia Marina. Queste verifiche fanno parte dell’Operazione “Mare e Laghi Sicuri 2025”.

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Le ispezioni hanno riguardato non solo il possesso dei titoli concessori necessari per i titolari delle strutture balneari, ma anche la verifica delle dimensioni delle aree demaniali marittime occupate, il possesso delle dotazioni di sicurezza e il rispetto delle prescrizioni indicate nell’Ordinanza di Sicurezza Balneare n. 28/2025, emessa il 22 aprile 2025 dalla Capitaneria di Porto di Crotone.

In parallelo, sono stati effettuati controlli sulle attività di ristorazione per accertare la tracciabilità e la conformità alle taglie minime di conservazione dei prodotti ittici destinati alla somministrazione.

Negli ultimi giorni, sono stati ispezionati un totale di undici stabilimenti balneari nei Comuni di Melissa, Crotone, Isola Capo Rizzuto e Belcastro, oltre a due ristoranti nel Comune di Crotone. In cinque di queste strutture (situate a Melissa, Isola Capo Rizzuto e Belcastro) sono state riscontrate diverse non conformità, tra cui l’assenza delle dotazioni di sicurezza previste dall’Ordinanza, la mancanza di un numero adeguato di postazioni di salvataggio e insufficiente personale di assistenza bagnanti, in relazione all’estensione della concessione demaniale marittima. È importante notare che ogni concessionario è tenuto a garantire la presenza di un assistente bagnante ogni 80 metri lineari di fronte mare in concessione.

A seguito di queste irregolarità, sono state comminate sanzioni amministrative ai titolari degli stabilimenti balneari per un totale superiore ai 7.000 euro.

In un ristorante del Comune di Crotone, sono stati sequestrati prodotti ittici privi della necessaria documentazione per la tracciabilità. Per il titolare dell’attività è stata elevata una sanzione amministrativa di 1.500 euro, e il prodotto ittico, per un totale di circa sei chilogrammi, è stato sequestrato per la successiva distruzione.

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