Ambiente

Emergenza Abitativa ad Arghillà (Reggio Calabria): “Non Hanno Murato Solo le Case, Ma Anche Diritti e Dignità”

Otto mesi dopo l’Ordinanza Sindacale n. 27 del 26 marzo 2025, che ha disposto lo sgombero forzato di 110 alloggi nel Comparto 6 di Arghillà, la situazione non è migliorata. Al contrario, è peggiorata. Circa 30 famiglie risiedono ancora negli immobili sgomberati, mentre molte altre sono state disperse, senza alcuna sistemazione alternativa. Diverse persone sono state costrette a rioccupare abitazioni in condizioni precarie, addirittura più pericolose.

Pubblicità

Patrizia D’Aguì, presidente del gruppo civico Noi Siamo Arghillà – La Rinascita, e Giacomo Marino, presidente dell’associazione Un Mondo Di Mondi, denunciano: “Le istituzioni hanno scelto il silenzio, non assegnando gli alloggi a chi ne ha diritto. Da mesi chiediamo un piano di assegnazione per le famiglie coinvolte, ma dal Comune di Reggio Calabria arrivano solo porte chiuse e promesse vuote.”

Un Dramma Umano in Crescita

Le testimonianze dei residenti raccontano un dramma che nessuna statistica può descrivere. In un recente servizio di Rai3, una madre separata di quattro figli ha condiviso la sua angoscia. Vive in un alloggio inagibile e, con un ISEE di 2.500 euro all’anno, ha dichiarato: “Ho rifatto la domanda per la casa nel 2006, ma non ho mai ricevuto risposta. Dormo sul divano per paura. Temo che qualcuno entri in casa. Voglio solo una casa vera, lontano da qui.”

Pubblicità

Un altro residente, costretto a lasciare il proprio alloggio, ha mostrato la sua casa murata, lamentando: “Ci hanno buttato fuori. I miei mobili sono distrutti. Dove dormo ora? In macchina.”

Il giornalista Fabio Dragoni ha descritto il livello di disperazione: “Una donna che dorme con un coltello in mano per paura di perdere la casa. Il ruolo del sindaco è fondamentale in queste situazioni, non per avere tutte le soluzioni, ma per stimolare le istituzioni a intervenire.”

Famiglie Ignorate dalle Istituzioni

Le associazioni denunciano una grave mancanza di trasparenza nella gestione del patrimonio ERP/ATERP e l’assenza di un censimento aggiornato. Molti residenti del Comparto 6 hanno formalmente richiesto un alloggio d’emergenza, senza ricevere risposte.

“Nonostante le nostre sollecitazioni, l’Amministrazione comunale non ha fornito soluzioni praticabili,” affermano D’Aguì e Marino. “Esistono fondi e strumenti per intervenire, ma nessuno li utilizza. I 15 milioni del PNRR per la riqualificazione della zona Modenelle sono fermi. La Delibera comunale n. 3 del 10 febbraio 2017 è rimasta lettera morta, mentre la gente vive tra topi e paura.”

Un Appello alla Responsabilità

“Non stiamo difendendo l’abusivismo,” chiariscono i rappresentanti delle associazioni, “ma le famiglie che, pur avendo diritto a una casa, sono lasciate senza alternative. Tra di loro ci sono minori, disabili e anziani soli. Chiediamo dignità e il diritto alla casa.”

Le associazioni esortano il Sindaco di Reggio Calabria a prendere una posizione chiara e ad attivare un piano straordinario di assegnazione e ricollocazione. “Non si può più rimandare: ogni giorno che passa, la disperazione cresce,” concludono.

Ad Arghillà, la paura ha preso il posto della speranza, e il silenzio delle istituzioni è diventato assordante. Le voci delle famiglie, come quella di Maria e di tanti altri, chiedono giustizia sociale: “Le istituzioni non possono dirsi presenti se lasciano le persone a dormire in macchina. È tempo di agire. Arghillà non può più aspettare.”