Salute

No alla Privatizzazione della Dialisi dell’Ospedale di Crotone: Preoccupazioni per la Delibera ASP Crotone n. 524/2025

La sanità è un diritto fondamentale, non un prodotto da mercificare. Questo principio è al centro delle nostre preoccupazioni riguardo alla Deliberazione n. 524 del 7 novembre 2025, con cui l’ASP di Crotone ha avviato una manifestazione di interesse per coinvolgere soggetti privati nella progettazione e gestione della nuova Unità Operativa di Dialisi dell’Ospedale San Giovanni di Dio.

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La delibera riconosce finalmente le gravi carenze della Dialisi attuale, che non soddisfa più le esigenze di una popolazione fragile e in crescita. Tuttavia, la decisione di affidare a un privato non solo la costruzione, ma anche la gestione della nuova struttura tramite finanza di progetto, solleva seri interrogativi.

Questa scelta implica un vincolo economico e organizzativo che potrebbe durare decenni e influenzare profondamente il sistema sanitario locale. Sebbene la finanza di progetto possa essere vantaggiosa in ambito commerciale, non ha posto nell’assistenza sanitaria, dove la priorità deve essere il diritto alla cura e l’accesso equo ai servizi.

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Un aspetto preoccupante è che l’ASP non ha delineato un progetto sanitario prima di coinvolgere i privati. Saranno dunque questi ultimi a decidere come strutturare il servizio, delegando a operatori economici la programmazione che dovrebbe rimanere nell’ambito pubblico.

Inoltre, l’assenza di un confronto con la comunità è inquietante. La decisione è stata presa senza ascoltare le esigenze della popolazione e senza un’adeguata valutazione sociale.

La mancanza di trasparenza è un’altra criticità: non sono stati forniti dettagli sull’investimento, sui canoni annuali o sull’impatto finanziario sul bilancio sanitario locale. I cittadini si trovano così a dover accettare un impegno a lungo termine senza conoscere costi e garanzie di sostenibilità.

L’urgente necessità di una nuova Dialisi è innegabile, ma è cruciale decidere come realizzarla. Possiamo costruire un servizio moderno senza cederne la gestione. Abbiamo a disposizione risorse pubbliche già previste per l’ammodernamento ospedaliero e dobbiamo coinvolgere professionisti e cittadini nel processo decisionale.

Chiediamo quindi la sospensione immediata della procedura e l’apertura di un confronto autentico e trasparente. È fondamentale definire prima il progetto sanitario, il fabbisogno del territorio e le necessità dei pazienti.

La sanità non è una merce, la Dialisi non è un servizio da appaltare, e la cura non deve diventare un investimento finanziario. La continua privatizzazione della sanità pubblica è un grave errore politico, destinato a causare danni incalcolabili al nostro sistema sanitario e al diritto alla salute di tutti i cittadini.

Salvatore Riga
Anna Maria Cantafora
Gruppo Consiliare “Liberi e Forti” – Consiglio Comunale della Città di Crotone