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SARACENA | DISCARICA DI FIRMO: LA NOTIZIA CHE ATTENDEVAMO

ORA RIVEDERE IL PIANO RIFIUTI CALABRIA

La proposta avanzata dalla municipalità guidata dal sindaco Renzo Russo è che ogni singola Aro gestisca il territorio con piccoli impianti

La notizia che si attendeva è arrivata: a Firmo non ci sarà nessuna discarica. La Regione Calabria già in un incontro, martedì 30 marzo, alla presenza degli amministratori di Firmo, Altomonte e Saracena ed alcuni imprenditori, attraverso l’assessore all’ambiente De Caprio e il direttore generale del dipartimento, Gianfranco Comito, aveva chiarito di non avere intenzioni di costruire alcuna discarica nel territorio. Volontà ribadita anche ieri al sindaco di Firmo, Pino Bosco, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, il suo collega all’ambiente De Caprio, e l’assessore comunale di Altomonte, Mario Pancaro. 

«Raccogliamo con successo questo risultato che tutela il nostro territorio, i nostri agricoltori, le nostre produzioni di qualità e gli imprenditori del turismo esperienziale, e siamo altresì consapevoli che la gestione integrata del ciclo dei rifiuti rappresenta un grave problema per tutta la Calabria. Per questo, alla luce di questa nuova esperienza, c’è ora urgenza di rivedere il piano regionale sui rifiuti che, evidentemente, non può reggere con le ipotesi da sempre avanzate di poter gestire con uno o due grandi impianti un bacino di utenza così vasto». 

Dal sindaco di Saracena, Renzo Russo, arriva la proposta – che sarà prospettata in una prossima riunione dell’Aro Pollino – che ogni ambito di raccolta si «faccia promotrice di un proprio piano di gestione dei rifiuti, basato sulla logica dei piccoli impianti integrati e a servizio dei territori. Solo così si potrà trovare soluzione alla gestione dei rifiuti tanto da farla diventare risorsa invece che problema. Se continueremo ad immaginare, invece, un sistema basato sui grandi impianti, che qualcuno cerca periodicamente di calare dall’alto in qualche territorio, non arriveremo mai ad una conclusione. Si dia invece mandato ai territori di gestire in proprio i rifiuti prodotti».

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