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Cerimonia commemorativa presso l’Ambasciata dell’Afghanistan in Italia per le vittime di Steccato di Cutro

“E’ stato commovente ricevere a nome della comunità di Crotone l’abbraccio del popolo afghano”

Lo ha detto l’assessore Filly Pollinzi che ha rappresentato la città alla cerimonia commemorativa per le vittime del naufragio di Steccato di Cutro che si è tenuta ieri sera a Roma presso l’Ambasciata dell’Afghanistan.

Una cerimonia promossa dalla rappresentanza diplomatica afghana in Italia per ringraziare tutti coloro, tra cui la città di Crotone, che hanno partecipato attivamente all’assistenza delle vittime e alle loro famiglie ed hanno collaborato con l’Ambasciata per il rientro in patria delle salme.

Come è stato detto nel corso della cerimonia alla quale era presente l’ambasciatore Khaled Ahmad Zekriya si è verificata una calamità di proporzioni epiche che ha coinvolto, in particolare, tante donne e bambini, interi nuclei familiari. Mentre in patria si continua a lottare per la libertà di educazione, i diritti umani e la democrazia in tanti hanno visto distrutte le proprie speranze di perseguimento di una vita normale e, di conseguenza migliaia di donne, bambini e uomini continuano a lasciare il proprio paese. La tragedia di Steccato di Cutro è una ferita incurabile per l’intero popolo afghano.

L’ambasciatore Khaled Ahmad Zekriya ha ringraziato, attraverso l’assessore Pollinzi, il sindaco, l’amministrazione Comunale e l’intera comunità di Crotone per la solidarietà dimostrata sin dall’immeditezza della tragedia. I familiari delle vittime hanno avvertito da subito la vicinanza del popolo crotonese che ha condiviso il loro immane dolore. Non lo dimenticheranno mai.

L’ambasciatore si è detto infinitamente grato per la solidarietà e l’accoglienza e soprattutto l’umanità di Crotone. Ha ringraziato il sindaco per tutto quello che ha fatto per i familiari e per le vittime e ha auspicato di poter venire presto a Crotone per incontrarlo personalmente.
L’assessore Pollinzi ha avuto modo anche di incontrare Jamshidi, che nella tragedia ha perso un cugino che in Afghanistan faceva il poliziotto e viaggiava insieme alla moglie e due figli di 3 e 7 anni, tutti deceduti.

“Nella sofferenza ho trovato nei crotonesi tanta fratellanza” ha detto Jamshidi

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