Gioco d’azzardo e ludopatia, la Calabria tra le regioni con maggiori criticità
Nel 2025 gli italiani hanno speso circa 170 miliardi di euro nel gioco (7,2% del Pil), pari a ~2.800 euro pro capite. Il gioco online vale circa 100 miliardi, guidato da scommesse sportive e casinò; le sale fisiche incidono per ~70 miliardi, con forte presenza di Gratta e vinci. Circa 11,5 miliardi finiscono nelle casse dello Stato. Dati elaborati dall’Unsic e da numerosi istituti confermano l’enormità del mercato italiano.
Territorialmente, la Lombardia è prima per spesa assoluta (27 miliardi), ma il Mezzogiorno — soprattutto Campania, Sicilia e Calabria — registra i maggiori livelli pro capite. Campania, Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia superano i 3.000 euro annui pro capite.
La Calabria mostra indici superiori alla media: spesa pro capite nei luoghi fisici di 2.211 euro (media nazionale 1.563) e indice di conti online attivi 0,47 (media 0,34). I ludopatici stimati sono circa 60.000 su 1,8 milioni di residenti, con un costo sociale di ~80 milioni. Molti piccoli comuni calabresi presentano valori particolarmente elevati; la regione è quarta per sale da gioco confiscate (dossier “Azzardomafie” di Libera).
Il libro “Skin Player” di Massimo Persia affronta ludopatia e rischi dei videogiochi con transazioni economiche. Persia avverte che distinguere intrattenimento e patologia è difficile: in Italia si stimano ~1,5 milioni di giocatori patologici, in aumento tra i giovani. Gli esperti chiedono ascolto, prevenzione e promozione di giochi formativi, oltre a potenziare servizi di cura e riabilitazione.

