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OPERAZIONE “MAYOR” – ESECUZIONE DI MISURE CAUTELARI PERSONALI NEI CONFRONTI DEL SINDACO E DI 2 DIPENDENTI DEL COMUNE DI TREBISACCE

Nella mattinata odierna, i Finanzieri della Compagnia di Sibari, nell’ambito di indagini delegate
da questa Procura della Repubblica, hanno eseguito un’Ordinanza applicativa di misure
cautelari personali – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari, Dott. Simone FALERNO,
su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, Dott. Luca PRIMICERIO – nei
confronti del Sindaco del Comune di Trebisacce (F.M. classe 1961, tratto agli arresti domiciliari)
e di nr.2 dipendenti del citato Ente locale (A.T. classe 1966 e M.C. classe 1973, destinatari di
misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio,
rispettivamente di tre e sei mesi).
Le indagini trovano origine dagli accertamenti espletati dalle Fiamme Gialle nell’ambito della
procedura di gara in “Project Financing”, relativa all’aggiudicazione del contratto di
concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione di Trebisacce, in
occasioni dei quali sono emersi indizi di reità nei confronti di alcuni degli odierni indagati, tra
cui il predetto Sindaco, risultato, al tempo candidato all’elezione del Presidente della Giunta
Regionale e del Consiglio Regionale della Calabria tenutasi il 28.01.2020.
I militari della Guardia di Finanza hanno accertato, in occasione delle ultime elezioni regionali
del 28.1.2020, illiceità nella raccolta delle sottoscrizioni necessarie per raggiungere il quorum
indispensabile alla dichiarazione di presentazione della lista circoscrizionale di candidati “Io
resto in Calabria”, Circoscrizione Elettorale Nord, a sostegno di Pippo Callipo Presidente della
Regione Calabria.
In particolare, il candidato si è adoperato al fine di reperire un maggior numero possibile di
sottoscrizioni nella circoscrizione elettorale di competenza, raccogliendo illecitamente, senza
la presenza del pubblico ufficiale autenticante, oltre 200 sottoscrizioni di elettori (alcuni dei
quali inconsapevoli) e impiegando, solo in un secondo momento, un dipendente dell’Ufficio
elettorale del Comune al fine della fittizia autenticazione. Ciò ha consentito di raggiungere il
quorum necessario per la presentazione della lista.
Le attività delegate hanno permesso di acclarare come il Primo Cittadino, successivamente
alla competizione elettorale (nella quale è risultato il primo candidato non eletto), abbia
individuato e ricercato soggetti compiacenti, tutti oggi iscritti nel registro degli indagati, al fine
della sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali i dichiaranti avrebbero
attestato falsamente di aver assistito allo scrutinio delle schede, in alcune sezioni ricomprese
nelle circoscrizioni dei comuni di Paola ed Amantea, rappresentandone la verificazione di
irregolarità.
Dichiarazioni successivamente allegate al ricorso (dichiarato poi inammissibile dal giudice
amministrativo) che il Sindaco di Trebisacce ha presentato al T.A.R. Calabria – sede di
Catanzaro – al fine di ottenere, illegittimamente, un provvedimento che disponesse
nuovamente il conteggio dei voti e la sua proclamazione a Consigliere Regionale.
Al fine di predisporre l’istruttoria necessaria al citato ricorso e per ulteriori esigenze
esclusivamente personali (anche quelle relative all’esercizio della sua professione di
Avvocato), il Sindaco ha utilizzato, in molteplici occasioni, l’autovettura del Comune,
distraendola dalla prevista destinazione per finalità istituzionali e impiegando illecitamente,
quale autista, un dipendente dell’Ente (componente del suo staff), il quale, in assenza di
permesso e senza timbrare l’uscita ed il rientro, ha indotto il Comune in errore circa la sua
presenza sul luogo di lavoro, percependo indebitamente la retribuzione per ore di lavoro di
fatto non effettuate.
Nel corso delle ulteriori indagini delegate, sono emersi, altresì, gravi indizi di reato nei confronti
del Sindaco relativamente ad una vicenda concussiva: il primo cittadino, infatti, al fine di
favorire un privato che occupava, abusivamente, una porzione demaniale del Torrente Pagliara
di Trebisacce, abusando della qualità di Sindaco e dei poteri connessi alla carica, ha costretto
il direttore dei lavori pubblici affidati dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio
Cosentino, relativi alla regimazione del Torrente e rinforzo degli argini, a deviare il tracciato dei
lavori rispetto a quello previsto in progetto, minacciandolo, fra l’altro, che, se non lo avesse
fatto, avrebbe bloccato con Ordinanza i lavori.
A tal fine, sono tuttora in corso di esecuzione 26 provvedimenti di sequestro, relativi ad
altrettanti lotti, da parte dei Carabinieri Forestale del NIPAAF, supportati dai militari delle
Stazioni CC Forestali di Acri, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Oriolo e San Sosti, al fine di
debellare il fenomeno delle occupazioni abusive che insiste prepotentemente sui terreni
demaniali del Torrente Pagliara.
18 sono i nominativi iscritti nel registro degli indagati a cui, a vario titolo, le Fiamme Gialle di
Sibari hanno notificato l’Informazione di Garanzia, per le ipotesi di reato di peculato (art. 314,
comma 1, C.P.), concussione (art. 317 C.P.), truffa a danno di Ente locale (art. 640, comma 2
n. 1 C.P.), falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 C.P.) e formazione
e/o uso di schede e atti falsi disciplinati dal Testo Unico delle Leggi per la Composizione e la
Elezione degli Organi delle Amministrazioni Comunali, destinati alle operazioni elettorali (art.
90, comma 3, del D.P.R. n. 570 del 16.05.1960).

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