
Attività Operativa 2024 del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza
Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Cosenza ha avviato nel 2024 un’importante serie di operazioni investigative sia a livello regionale che nazionale. Queste azioni hanno portato al recupero di reperti archeologici derivanti da scavi abusivi e al sequestro di numerosi beni d’antiquariato, inclusi importanti dipinti commercializzati in Calabria e nel Nord Italia, frutto di attività illecite, oltre a diverse opere d’arte contemporanea contraffatte.

Particolare rilevanza ha avuto l’azione preventiva, combinata con una costante attività repressiva, che ha permesso di affrontare efficacemente le aggressioni criminali nei confronti del patrimonio culturale locale. Questo è stato possibile anche grazie all’entrata in vigore della Legge n. 22 del 22 marzo 2022, che ha introdotto significative modifiche alle norme penali relative alla tutela culturale, attualmente contenute nel Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004), e ha integrato il Codice Penale con 17 nuovi articoli (da 518-bis a 518-undevicies).
Un recupero di particolare importanza è stato quello di un’anfora attica in ceramica a figure nere, risalente alla fine del VI secolo a.C., che era stata messa in vendita presso una nota casa d’aste. Questo reperto era stato sottratto in Calabria nel 1991 da un’abitazione privata.
Nel contesto delle attività di prevenzione, è stato attuato un monitoraggio continuo dei siti web per contrastare le condotte illecite legate all’uso di canali telematici e piattaforme e-commerce, coinvolgendo sia utenti individuali sia numerosi esercizi commerciali e case d’asta. È proseguita anche l’attenzione al controllo del territorio calabrese per tutelare le aree paesaggistiche, monumentali e archeologiche, effettuando verifiche su attività antiquariali, fiere e mostre d’arte.
Le attività di controllo hanno riguardato:
- 126 aree archeologiche, per prevenire scavi clandestini;
- 137 aree paesaggistiche e monumentali, per evitare abusi edilizi;
- 47 attività antiquariali, fiere e mercatini di settore, per contrastare i reati di ricettazione e riciclaggio;
- 452 beni culturali, oggetto di accertamenti fotografici.
Nel 2024, l’impegno del Nucleo TPC di Cosenza ha portato ai seguenti risultati operativi:
- 105 persone deferite in stato di libertà alle Autorità Giudiziarie (59 per reati contro il paesaggio, 9 per scavi clandestini, 2 per furto di beni culturali, 18 per ricettazione di beni culturali, 5 per contraffazione di opere d’arte);
- 124 beni antiquariali recuperati;
- 179 reperti archeologici recuperati;
- 133 opere pittoriche false sequestrate;
- 2 opere d’antiquariato false sequestrate;
- Una stima economica dei beni culturali recuperati e delle opere false sequestrate superiore a 5 milioni di euro.
Infine, diversi esiti di procedimenti penali hanno consentito la restituzione al patrimonio indisponibile dello Stato italiano di 385 beni culturali, tra reperti archeologici, paleontologici e un cannone navale, che sono stati affidati alle strutture periferiche del Ministero della Cultura.