i danni della rete sui minori abusi sessuali e Revenge porn: Un Appello Urgente del CNDD
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime una profonda preoccupazione riguardo a una recente vicenda che ha catturato l’attenzione dei media. Un noto streamer sulla piattaforma Twitch è stato accusato, senza un regolare processo, di aver intrattenuto conversazioni a contenuto sessuale con una ragazza di 14 anni. La situazione è emersa attraverso video virali, privi di riscontri oggettivi o di denunce formali, creando un vero e proprio “tribunale dei social” in cui giudizi sommari e condanne morali hanno sopraffatto il principio del garantismo e il rispetto del diritto.
Questo incidente, che si inserisce in un contesto già critico nel 2025, include anche altri casi significativi, come quello di uno youtuber statunitense indagato per adescamento su Discord e di un TikToker francese sospeso per messaggi ambigui rivolti a follower minorenni. Questi eventi evidenziano la crescente vulnerabilità dei minori in ambienti digitali privi di regolamentazione.
L’allerta sollevata mette in luce anche il grave problema dello sfruttamento sessuale dei minorenni da parte di adulti attraverso pratiche come il revenge porn. Questa forma di violenza digitale rappresenta una violazione inaccettabile della dignità e dei diritti dei giovani, aggravata dalla loro vulnerabilità in un contesto online privo di adeguate protezioni.
È fondamentale riconoscere che il revenge porn non solo infligge danni emotivi e psicologici alle vittime, ma ha anche conseguenze legali severe per i trasgressori. La diffusione non consensuale di immagini intime può avere ripercussioni devastanti sulla vita dei minorenni, compromettendo la loro reputazione e il loro benessere.
Per affrontare efficacemente questa problematica, è essenziale implementare programmi educativi che sensibilizzino sia i giovani che gli adulti sui rischi legati alla condivisione di contenuti sessuali online, promuovendo una cultura di rispetto e responsabilità. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo proteggere i minorenni da tali abusi e garantire loro un ambiente digitale sicuro e dignitoso.
In qualità di CNDDU, ribadiamo la necessità urgente di implementare nei curricoli delle scuole secondarie di primo e secondo grado percorsi educativi strutturati in ambito digitale, affettivo e legale, con l’obiettivo di:
- Sensibilizzare gli studenti sui rischi dell’adescamento online.
- Fornire strumenti di autodifesa psicologica e digitale.
- Delineare i confini tra responsabilità morale e responsabilità penale.
- Promuovere una cultura della legalità che tuteli la dignità di tutti gli individui coinvolti.
Tra le iniziative didattiche che intendiamo attuare già dal prossimo anno scolastico, proponiamo:
- Laboratori sul rispetto digitale e sul contrasto all’hate speech, in collaborazione con esperti legali, psicologi infantili e forze dell’ordine.
- Incontri interattivi con studenti, genitori e insegnanti sul consenso, il diritto alla privacy e le implicazioni legali delle azioni online.
- Simulazioni di “tribunali etici” scolastici per aiutare gli studenti a comprendere la differenza tra percezione sociale e giudizio giuridico.
- Attività interdisciplinari che uniscano diritto, filosofia ed educazione civica, per analizzare casi di cronaca, incluso l’episodio di Twitch, in modo critico e informato.
Riteniamo che il mondo digitale non sia uno spazio neutro o virtuale, ma una realtà vissuta intensamente dalle nuove generazioni. Pertanto, è fondamentale riconoscere, prevenire e gestire comportamenti dannosi, sia da parte di adulti che di minori, attraverso strumenti adeguati. Contestualmente, è essenziale opporsi alla crescente giustizia mediatica, che trasforma le piattaforme social in arene giudiziarie improvvisate, con conseguenze potenzialmente irreversibili per tutti gli attori coinvolti.
Facciamo quindi un appello al Ministero dell’Istruzione e del Merito, al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e a tutte le istituzioni scolastiche affinché si adoperino per rafforzare la consapevolezza degli studenti riguardo ai diritti digitali, alle responsabilità comunicative e ai limiti dell’influenza dei social media nell’identità e nella reputazione delle persone.
Solo attraverso un’educazione consapevole, integrata e continuativa sarà possibile costruire una cittadinanza digitale basata su diritti, rispetto e responsabilità.