Successo a Tropea per Teatrod’aMare Festival #8, quest’anno dedicato alla drammaturgia al femminile
Grandi bagliori per l’ottava edizione di Teatro d’aMare Festival, che ha deliziato un pubblico
sempre più attento e consapevole nei confronti del cartellone firmato con la consueta perizia da
Francesco Carchidi e Maria Grazia Teramo, quest’anno interamente dedicato alla drammaturgia al
femminile. “L’esito dal punto di vista emotivo, è stato devastante-ribadiscono all’unisono-
abbiamo fatto i conti con l’imprevedibilità, ma questi apparenti ostacoli sono diventati preziosi
compagni di viaggio, tramutando questa esperienza in qualcosa di indimenticabile. Il pubblico che
ha assistito alle serate è stato eroico perché ha deciso di volerci essere a tutti i costi, nonostante le
intemperie. Di fronte alla manifestazione del loro consenso per ciò che abbiamo realizzato, ci
siamo sentiti capiti, amati.” Il tratto distintivo che rende questo Festival unico è rappresentato
dall’osmosi che si crea fra l’ambiente, gli artisti e le compagnie. Un insieme di persone uniche che
hanno reso il cartellone di quest’anno una poesia in movimento. Alessandra Cristiani in primis, che
a causa di una forzata assenza si è trasformata in natura primordiale, in una marea di lacrime che
scendevano dal cielo per quello che è solo un appuntamento rimandato con la sua straordinaria
espressività. Magnifico nel suo carisma dominante Roberto Latini che ha recitato con tutto il suo
corpo i versi scolpiti nell’aria di Mariangela Gualtieri, nel tramite di uno strumento che evoca
parole urgenti e struggenti. “E poi Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich-riprende Carchidi- che
anche se li hai appena incontrati ti sembra che li conosci da una vita. Luisa Borini e la sua iconica
leggerezza nel giocare con le ferite del suo passato. Michele Losi e Campsirago, residenza capace
di traslare il festival dalle mura del giardino del Museo Diocesano, per spostarlo in ogni angolo
della città. A Pakkyone, tenero e inquietante, accogliente e perturbante. E ancora ai
Quotidianacom e alla loro cinica ironia che mentre ridi ti devasta dentro.” Il festival si è chiuso con
una performance musicale delle Tarab Ensamble, con una selezione di musiche dal mondo
rielaborate con grande intensità e partecipazione emotiva. “E poi-conclude la Teramo, varie
ciliegine sulla torta, con la polverina magica della fatina B interpretata da Elisa Trapuzzano, la
materia in movimento di Caterina Stillitano, le rughe delle sagge sculture di Nadia Riotto e la
comunicatività della pietra scolpita da Meduso, ovvero Gerardo Mazzitelli. A rendere uniche le
notti del festival poi ci ha pensato anche il nostro staff organizzativo e tecnico. Insieme a loro
siamo diventati una famiglia. Al termine di questa esperienza ci sentiamo indubbiamente stanchi
ma allo stesso tempo fieri per ciò che abbiamo messo in piedi. Ma soprattutto siamo commossi. Ci
scende una lacrima perché sappiamo che questi pazzi quattro giorni resteranno sempre nel nostro
cuore.” Il festival è stato organizzato dall’associazione LaboArt Tropea e patrocinato dal Comune di
Tropea, main sponsor dell’iniziativa sono LaboApartments, Tropis Hotel, Acqua degli Dei e
Associazione Albergatori Tropea (As.Al.T.). LaboArt Tropea è un’associazione nata nel 2010 che
opera in ambito culturale e sociale. Produce spettacoli teatrali, organizza corsi di formazione a
lungo termine ed eventi culturali tesi ad incrementare l’offerta culturale nel territorio calabrese,
durante tutto il corso dell’anno. L’associazione si occupa principalmente di percorsi di teatro-
terapia, teatro sociale e teatro di comunità; per la naturale vocazione a coinvolgere utenti con
disagi mentali, sociali o propensi all’emarginazione. Non avendo a disposizione un teatro, LaboArt
ha abbattuto il concetto classico di teatro e ha sfruttato luoghi inconsueti per le pratiche teatrali
(chiese sconsacrate, ex biblioteche, spiagge, boschi). LaboArt organizza dal 2015 il festival “Teatro
d’aMare” durante il periodo estivo e la rassegna “Zona di Contagio” durante il periodo invernale.
Le due manifestazioni sono nate con l’obiettivo di migliorare il tessuto culturale della zona, di
riportare lo spettacolo dal vivo tra le abitudini della comunità e per provare a creare un
movimento culturale che instauri legami con i gruppi artistici che hanno sede sul territorio
regionale e nazionale.