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Foca monaca nell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto, cosa fare e chi contattare

La foca monaca, uno dei mammiferi più minacciati al mondo, uno degli indicatori più sensibili della qualità dell’ambiente , è tornata a frequentare le aree costiere dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto.

Grazie alle segnalazioni di cittadini sensibili alla tematica in oggetto, si è scoperto, tramite alcuni filmati, la recente frequentazione nell’area di un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus).

Già nel 2004 si era verificata, tramite avvistamenti riportati dai cittadini e validati da ISPRA, la frequentazione di un esemplare per diverse settimane lungo le coste crotonesi. In quell’occasione, grazie ad un intervento congiunto AMP-ISPRA si era dato l’avvio ad una campagna di sensibilizzazione ed informazione tesa alla raccolta delle segnalazioni dei cittadini.

La conferma della frequentazione e della permanenza nell’area da parte di esemplari di questa specie, anche se ridotta nel tempo e costituita da un esemplare, riveste particolare importanza: si tratta, infatti, di una delle specie a maggior rischio di estinzione in tutto il Mediterraneo.

Nei giorni scorsi un esemplare di Foca monaca è stato ripetutamente avvistato nell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto.

Il primo avvistamento risale al 3 aprile in prossimità di Capo Cimiti, in un’area marina poco profonda e molto riparata dal moto ondoso.

Dalle immagini analizzate e le informazioni riportate dagli avvistatori, si tratterebbe di un esemplare grande, con una lunghezza stimata di circa 2 metri. La Provincia di Crotone in qualità di ente gestore dell’Area Marina Protetta sta facendo da raccordo e coordinamento con l’ISPRA, ed ha raccolto in questi giorni, grazie al suo personale, alcune segnalazioni di avvistamenti poco più a nord di Capo Colonna. Le segnalazioni pervenute riguardano aree costiere del comune di Cirò Marina e Crotone; si ipotizza che le osservazioni riguardino lo stesso esemplare che si sposta alla ricerca di prede per cacciare in un areale più ampio oltre l’AMP.

Si invitano gli operatori della pesca, le associazioni ambientaliste, le forze dell’ordine e la popolazione tutta a porre attenzione durante la frequentazione nelle aree oggetto degli avvistamenti al fine di poter tutelare l’esemplare e diffondere sempre più i comportamenti rispettosi dell’ambiente marino, della foca monaca e di tutte le altre specie. Solo così si riuscirà a salvaguardare quel patrimonio inestimabile che è la biodiversità dei nostri mari”.

Occorre ricordare che sono fondamentali le segnalazioni, ma estremamente importante è adottare comportamenti corretti in caso di avvistamento o di contatto con l’esemplare.

Si riportano di seguito le linee guida comportamentali ISPRA da adottare in caso di avvistamento:

• In caso di avvistamento di una foca monaca è importante ridurre immediatamente ogni potenziale disturbo generato dalla vicinanza umana all’esemplare ed allertare immediatamente la Capitaneria di Porto ( tel.:1530) e/o l’Area Marina Protetta (Liò G. tel.: 3496692976), segnalando l’evento e continuando ad osservare l’esemplare, annotandone il comportamento ed i dettagli fisici (ad es. colorazione della pelliccia,

dimensioni, forma del corpo). Nel contempo sarebbe opportuno fotografare o filmare l’esemplare per poter ottenere informazioni importanti sulla tutela della specie protetta.

In caso di avvistamento di una foca monaca in ambiente emerso (su una spiaggia, su uno scoglio, o in una grotta):

• è fondamentale mantenere una distanza di sicurezza dall’esemplare per evitare di disturbarlo ed allontanarlo dal sito in cui sta riposando. Si raccomanda di mantenere il massimo silenzio, ed allontanarsi lentamente evitando movimenti bruschi che possano spaventare l’esemplare, fino a raggiungere una distanza di sicurezza di almeno 50 metri dall’esemplare.

• si deve evitare il contatto fisico con l’esemplare, il lancio di oggetti o l’emissione di richiami vocali o di rumori in vicinanza di una foca poiché tali azioni rappresentano motivo di disturbo e di stress per l’esemplare.

• bisogna assolutamente evitare di introdurre gli animali domestici nei luoghi frequentati dalle foche poiché potrebbero essere portatori di malattie per le foche stesse e comprometterne la salute.

Qualora l’avvistamento dovesse verificarsi all’interno di una grotta:

• è importante allontanarsi in silenzio, evitando movimenti bruschi e mantenendosi vicino alle pareti della grotta senza ostruire il passaggio acquatico.

• è assolutamente vietato tentare di avvicinare una foca monaca con il suo cucciolo perché lo stress provocato dalla vicinanza umana potrebbe provocarne l’abbandono, mettendone a rischio la sopravvivenza. Il disturbo al sito di riproduzione potrebbe, inoltre, indurre la femmina ad abbandonare quel luogo per gli anni successivi.

In caso di avvistamento in mare:

• spegnere subito i motori dell’imbarcazione, mantenere il silenzio, e aspettare che l’animale continui il proprio percorso senza ostacolarlo. Le foche, incuriosite, possono avvicinarsi ai natanti, ai subacquei ed alle imbarcazioni, ma in nessun caso devono essere disturbate, molestate e inseguite sia in acqua e sia a terra.

• In caso di avvistamento di una foca monaca durante una nuotata o un’immersione, allontanarsi lentamente per non disturbare l’animale.

Si ricorda che la foca monaca è una specie protetta dalla legge italiana che ne vieta non solo l’uccisione e la cattura, ma anche il semplice disturbo. In caso di un avvistamento di un esemplare di questa specie è importante mantenere la calma e usare sempre il buon senso, in modo da adottare al meglio un comportamento rispettoso delle esigenze di un animale così minacciato.

Per segnalazioni o richieste di informazioni si prega di contattare l’Area Marina Protetta Capo Rizzuto: (Liò G. tel.: 3496692976)

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